Ormai puntualissimo, dopo un biennio, il duo Ferri-Conrad ritorna in libreria con il suo quarto Asterix (38° della serie): "La Figlia di Vercingetorige".
Anche questa storia è godibile (ma anche questa non è un capolavoro).
In particolare, Conrad fa un gran bel lavoro, sia per storytelling, che per imitazione grafica.
D'altra parte, Conrad non teme gli impegni "mimetici". Oltre ai lavori realizzati nel suo stile di derivazione franquiniana (Les Innomables), ha imitato Morris (Kid Lucky) con molta più aderenza di Achdé e si è persino cimentato in una sua variante della Linea Chiara (Raj).
La storia punta i riflettori sugli adolescenti del villaggio e su Adrenaline, figlia segreta dello storico capo gallico (probabilmente ispirata a Nazarine, la figlia segreta del Presidente Mitterand).
Qualcuno ha visto in Adrenaline una caricatura dell'attivista ecologista Greta Tumberg, ma Conrad aveva chiaramente detto in un'intervista di aver modellato l'adolescente gallica su sua figlia.
Strizzate d'occhio più comprovate riguardano la ripresa di certe frasi dell'attuale presidente Macron (assolutamente incomprensibili per noi Italiani), il personaggio di Letitbix (che ha come nome una canzone dei Beatles e fa un discorso ricalcante il testo di "Imagine" di John Lennon) e il ragazzino goto (quindi tedesco), iperattivo figlio adottivo del comandate della galera romana, che, con la sua ossessione per il tamburo, rimanda a Oskar, il protagonista del romanzo "Il tamburo di latta" dello scrittore premio Nobel Gunter Grass.
E dopo una storia ("La Corsa d'Italia") che traboccava di caricature, qui si ha un numero minimo di omaggi (ho ravvisato solo il cantautore-attore Charles Aznavour, nei panni di un pirata canterino e piuttosto sbronzo).
In italiano, il volume è stato prontamente tradotto dalla Panini e pubblicato, proprio il 30 ottobre, giorno seguente al 60° compleanno dell'eroe di Goscinny e Uderzo, in diverse edizioni (Normal, DeLuxe, ArtBook).