Il plutarchiano titolo è solo una idiota boutade per indicare che, oggi, onde riguadagnare un po’ di terreno sulle uscite, si offrono ben due-recensioni-due di volumi di fumetti sindacati.
Si tratta del libro della IDW su MISS FURY e di quello della Hermes Press su ROY ROGERS.
“Tarpé Mill & Miss Fury: sensational Sundays 1944-1949” è un volume cartonato con sovracopertina plastificata, di 232 pagine parzialmente a colori, ben stampato su spessa carta opaca di formato cm 23x30, al costo di 50 dollari.
Con l’azzeccato design di Lorraine Turner (la copertina nera in finta pelle ha impressa in argento un merletto, i risguardi hanno una texture leopardata o zebrata...), il libro ha una dotta prefazione di Trina Robbins (anche se troviamo il nome di Bob Oksner insistentemente scritto sbagliato), è arricchita da un valido corredo iconografico e ristampa tutte le tavole domenicali dalla 159 alla 351 (ovvero dall’aprile 1944 all’agosto 1949).
In una sua breve presentazione, l’editore Mullaney lascia intuire che un secondo volume con le prime annate (il fumetto inizò nel 1941) potrebbe far seguito a questo e, del pari, ci spiega perchè le tavole riprodotte non sono sempre a colori, ma spesso ci si è dovuti accontentare di riproduzioni in bianco e nero (nel senso di un nitido disegno di linea).
In appendice sono riprodotte le 13 pagine sopravvissute del romanzo a fumetti inedito e incompiuto “Albino Jo, the man with the tigre eyes”, del 1979, basato su di un personaggio ricorrente della serie.
In generale, un volume accattivante (anche se su di una serie piuttosto bizzarra), di cui, comunque, si sono viste in passato poche (e povere) ristampe.
Il secondo volume, più modesto, ma sempre sfizioso, è “Roy Rogers king of cowboys” cartonato con la solita inutile sovracopertina (la cartonatura è già plastificata e l’immagine di copertina e di sovracopertina sono assolutamente uguali), di 256 pagine (con due giornaliere o una domenicale a pagina), stampato a risoluzione non eccelsa su patinata leggera di formato 30x20 cm, in bianco e nero (le giornaliere) e a colori (le domenicali), al costo di 50 dollari.
Il libro è dottamente prefazionato da Tim Lasiuta (che cerca di farci chiarezza tra le tante mani che si sono succedute sul personaggio) e presenta 6 episodi giornalieri (dal 2 gennaio al 25 novembre 1950) e quattro domenicali (dal 2 agosto al 20 novembre 1955, dal 4 marzo al 27 maggio 1956, dal 25 maggio al 1° settembre 1957 e dal 24 agosto al 23 novembre 1958).
Nella conclusione sono riprodotte anche 17 strisce realizzate anonimamente (a cavallo tra la fine del 1960 e l’inizio del 1961) da Alex Toth, presentate da Daniel Herman.
Gli autori sono (fortunatamente per noi) sfuggiti alla tentazione di compiacere i fan di Rogers, tenendo focalizzato il volume sul fumetto e cedendo solo a livello iconografico, con la riproduzione di un po’ di foto e manifesti cinematografici ed altre memorabilia.
In un diretto confronto tra i due tomi, che si caratterizzano per non essere integrali, per essere centrati su serie certamente non di primo piano e per un identico prezzo, vince il più elegante volume della IDW per formato, carta e soprattutto design (certamente il libro su Roy Rogers non venderà sulla base della “bellezza” della sua copertina).
Entrambi i libri perdono però il confronto, se paragonati al contemporaneo secondo tomo del CAPTAIN EASY della Fanta, che non solo è un eccellente volume dal punto di vista editoriale, ma, soprattutto, ristampa un capolavoro.
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