Il 22 ottobre 2015 è uscito (come al solito, in
contemporanea mondiale) il nuovo album di ASTERIX, il secondo del nuovo duo
creativo, Ferri e Conrad.
“Asterix e il Papiro di Cesare” segna anche il debutto della
nuova casa editrice italiana del piccolo gallo. Si tratta, infatti, del primo
inedito pubblicato dalla Panini Comics.
E si tratta anche del primo album interamente realizzato dai
nuovi autori (nel precedente, Uderzo aveva ancora partecipato alla copertina).
Il primo album della nuova gestione era risultato ben
rispettoso del personaggio e con una grafica abbastanza fedele a quella di
Uderzo, ma i testi di Ferri erano risultati un po’ scritti con il freno a mano
tirato.
Stavolta, anche Ferri sembra essersi sciolto e il nuovo
album finisce col risultare ben costruito e denso (a volte anche troppo).
Confrontare questo nuovo libro con quelli dell’epoca d’oro
(l’Era Goscinny), sarebbe ingeneroso e assurdo. Troppi motivi lo metterebbero
in ombra e, se il dovere della fedeltà alla forma e allo spirito dell’originale
è già un grave ostacolo, il contesto storico ed emotivo e la nostalgia
sarebbero invece decisamente insuperabili. Ferri e Conrad sono limitati nel
loro lavoro dal loro “ingrato” dovere di copisti e noi come copisti li dobbiamo
giudicare.
Analizzato, invece, in confronto al precedente “Asterix e i
Pitti”, ma anche rispetto ai volumi dell’Era Uderzo, questa storia sembra ben
riuscita, con ammiccamenti al lettore anziano, ma anche un soggetto che affonda
nel presente (i nuovi mezzi di comunicazione, la relazione tra i media e il
potere politico…) e coinvolge anche i nuovi lettori.
Giochi di parole, tormentoni e caricature (tipici marchi di
fabbrica della serie) sono ben presenti e, a volte, davvero brillanti, ma ciò
che dà forza a questo libro è il trattamento degli spunti di base, che
miscelano abilmente fatti storici e satira dell’attualità.
Se il precedente volume ci aveva fatto ben sperare, direi
che questo ci conferma che quella speranza era fondata.
Prima di chiudere, passo in rassegna le caricature trovate
nel volume.
L’editore romano Bestsellerus è ispirato al pubblicitario
francese Jacques Seguela
Il cronista gallo Vispolemix è ispirato all’australiano
Julian Assange, direttore del sito d’informazione WikiLeaks (sembra che in
prima stesura, il nome del personaggio avrebbe dovuto essere un trasparente Wikilix)
Il “falconiere” della legione è un’evidente caricatura di
Alfred Hitchcok, tra l’altro regista del film “Gli Uccelli”
L’anonimo critico letterario di tavola 5 è una caricatura
del giornalista francese Franz-Olivier Giesbert
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