domenica 25 dicembre 2016

domenica 4 dicembre 2016

Red Barry

Un anno fondamentale il 1934.
Mentre qui in Italia iniziò le sue pubblicazioni il seminale settimanale "L'Avventuroso", negli Stati Uniti vennero lanciate sui quotidiani una incredibile quantità di nuove strisce, soprattutto avventurose, che fecero la Storia del Fumetto.
Tra le tante serie, la Chicago Tribune presentò TERRY AND THE PIRATES, la United Feature presentò LI'L ABNER e la Bell presentò DON WINSLOW.
Ma la parte del leone la fece come sempre l'agenzia King Features, che lanciò FLASH GORDON e MANDRAKE, JUNGLE JIM e TED TOWERS, SECRET AGENT X-9 e RADIO PATROL.
Accanto a queste, iniziò pure un brillante poliziesco, incentrato sulle avventure di un agente infiltrato nella malavita (tema oggi gettonatissimo): RED BARRY di Will "nessuna parentela con Chet" Gould.

Forse, oggi, questo titolo dice poco al profano, ma fu un fumetto che ebbe una grande influenza (pensiamo al Gruppo di Venezia).

D'altra parte, il personaggio di Will Gould ha avuto una discreta vita editoriale nel nostro paese, dalle edizioni di Nerbini (contemporanee al fumetto) a quella amatoriale e integrale di Silvano Scotto e alla sua presenza sul mensile della Rizzoli "Corto Maltese".

Non stupisce quindi rivedere l'energico poliziotto dai capelli rossi guadagnarsi una nuova ristampa.

Il primo volume è un corposo cartonato con sovracopertina (ben prefazionato dall'ubiquitario Bruce Canwell), che presenta tutte le strisce giornaliere dall'inizio (19 marzo 1934) al 1° gennaio 1936 e le tavole domenicali dall'inizio (3 febbraio 1935) al 7 giugno 1936.
In formato oblungo di cm 29x22, con 296 pagine di buona carta opaca e prezzo di $50, il libro presenta per ogni pagina o tre strisce in bianco nero, o una domenicale a colori in formato half-page. Non essendoci una continuità narrativa tra giornaliere e domenicali, queste sono messe in due distinte parti del volume (vedremo come sarà nel secondo tomo).
Le prime diciotto domenicali, in origine distribuite in formato tabloid (verticale), sono state spezzata in due pagine adiacenti.

Certamente, rispetto ai vecchi albi di Scotto (impreziositi dalle copertine del compianto Piero Mancini), il formato è un po' ridotto, ma, tutto sommato, si tratta di un volume gradevole e ne aspettiamo con impazienza il secondo tomo.