L’altroieri, con il terzo volume del LI’L ABNER della IDW, ho ricevuto anche il primo tomo dell’attesa ristampa del MICKEY MOUSE di Floyd Gottfredson, ad opera della Fantagraphics Books.
“Walt Disney’s MICKEY MOUSE by Floyd Gottfredson” (titolo un po’ convoluto), edito da David Gerstein e Gary Groth, è un volume cartonato di 288 pagine, stampate su carta opaca pesante, in formato orizzontale cm 26,5x22, al prezzo di $ 30.00
Vi si trovano, ben stampate e nel loro filologico bianco e nero, tutte le strisce giornaliere dal 1° aprile 1930 al 9 gennaio 1932, ovvero tutte le strisce a partire dal secondo episodio (il primo cui partecipò Gottfredson) della saga di MICKEY MOUSE, a suo tempo distribuita dalla King Features Syndicate.
Le strisce sono offerte tre per pagina e le storie sono separate da fogli frontespizio di colore rosso (che facilitano il ritrovamente dell’inizio di ogni episodio), dove è stampata anche una breve presentazione della singola avventura (e dove, sovente, si chiede scusa per i contenuti non politically correct).
Il libro ha anche un abbondante apparato redazionale (tra pre e postfazioni sono oltre 75 pagine), fatto di un gran numero di piccoli ma interessanti saggi e molto ricco dal punto di vista iconografico. Tanto ricco che, in questa parte distinta, viene ristampato non solo tutto il primo episodio di MICKEY MOUSE (quello cui, tecnicamente, Gottfredon non lavorò), ma persino le tre strisce apocrife che l’editore italiano Nerbini fece realizzare da Giorgio Scudellari (qui tradotte in inglese con un lettering imitante quello originale americano).
Altri esempi di contenuti speciali grafici (anche a colori) sono delle matite originali sopravvissute e messe a confronto con le strisce inchiostrate, un Mickey apocrifo tedesco del 1931, la versione originale della striscia del 2 maggio 1931 (poi modificata prima di essere pubblicata), materiale pubblicitario relativo sia al fumetto che ai cortometraggi animati, etc.
Insomma, dal punto di vista dei contenuti, il volume appare ineccepibile.
Dal punto di vista editoriale qualche appunto glielo possimo però muovere.
Come sembra ormai tradizione della Franta, il volume, che non ha la cartonatura plastificata, è privo di quella che sarebbe un’utile sovracopertiva (e pensare che altri editori piazzano una sovracopertina anche su cartonature plastificate e con la stessa immagine...).
La grafica del libro (di Jacob Covey) è un po’ tetra. Se mettiamo a confronto la copertina finale (in cima a post), con questa che era circolata in passato (per me assai pacchiana)
direi che sarebbe stato meglio trovare un punto di mezzo (trovavo molto più gradevole la grafica del "Tutto Gottfredson" della Disney Italia per il Corsera).
E, per finire, il formato è un po’ troppo ridotto per valorizzare il disegno.
Anche se la stampa (per fortuna adeguata) aiuta, dobbiamo ricordare che queste strisce erano disegnate per essere stampate nel formato di 6 colonne di giornale (circa 30 cm), mentre qui non sono larghe che cm 21,5 (un bel 30% in meno).
Comunque, è un volume ghiotto e imperdibile, soprattutto per gli americani, che, fino ad oggi, non hanno mai avuto un’edizione cronologica e filologica del “canone” di Gottfredson.
Aspettiamo con impazienza il secondo volume.