sabato 27 febbraio 2010

Strisce refilate

Visto che ne ho parlato nel post precedente, spiego cosa intendo per striscia refilata.
Prima di tutto, bisogna ricordare che le strisce giornaliere sono prodotte per essere pubblicate sui quotidiani e la loro lunghezza si misura, usualmente, nel numero delle colonne della pagina che occupano.
Inizialmente, le strisce erano larghe quanto la pagina del giornale (otto colonne), ma già negli Anni ’30, il formato più comune era quello a sei colonne, con una ratio (ovvero un rapporto tra i lati della cornice della striscia) di circa 10/2,5.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la conseguente carenza di carta portò ad una riduzione dei formati, con le strisce che scendevano a cinque e, poi, quattro colonne, ma con la ratio mutevole da un giornale all’altro.
Quando, nel 1946, Alex Raymond iniziò a disegnare RIP KIRBY, la ratio delle sue strisce era 10/3 (come dire che erano lunghe 45 cm e alte 14).

Tuttavia, alcuni giornali potevano preferire una ratio differente (ovvero, strisce più basse).
Per questo, anche se i disegni originali di Raymond avevano la ratio di 10/3, l’agenzia KFS offriva anche quelle strisce con ratio 10/2,7.
Per poter fare questo, Raymond era obbligato a lasciare un piccolo settore in basso nella striscia privo di dettagli indispensabili, per cui i quotidiani potevano ritoccare facilmente le strisce tagliando via tutto ciò che era inferiore ad un certo livello (la parte sotto la mia linea rossa).

Come si vede, nell’originale erano anche piazzati due distinti copyright a due distinti livelli.
Il risultato del lavoro di ritaglio è questo, ovvero, ecco la striscia refilata:

E proprio questo tipo di strisce refilate è quello che troviamo nel volume della IDW.

Qualcuno farà notare che la parte mancante non equivale neppure ad 1/10 della striscia originale, ma per me è solo una brutta menomazione, tanto più grave se questa collana ha la pretesa di essere un’edizione definitiva.

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