martedì 3 agosto 2010

Vuole il vero sig. Flash Gordon alzarsi in piedi?


La notizia di un nuovo progetto di ristampa di FLASH GORDON, mi ha fatto, per arcane connessioni di idee,  tornare in mente varie versioni apocrife del personaggio che “fiorirono” negli Anni Quaranta.


La più conosciuta nel nostro paese è quella realizzata per la “Collana Albi Grandi Avventure” (30 numeri pubblicati dall’editore Nerbini dal 10 ottobre 1946 al 30 marzo 1948).
In questi, l’editore fiorentino (che aveva perso i diritti dell’eroe spaziale a favore del concorrente romano Capriotti) ripresentò dapprima le tavole che aveva già pubblicato sul suo giornale “L’Avventuroso” nell’Anteguerra e poi delle pagine apocrife, opera di Guido Fantoni. Queste iniziavano con le ultime cinque pagine del 21° albo e proseguivano fino all’ultimo albo, sviluppando una storia originale.
Nei primi 21 albi, si ritrovavano invece le tavole originali di Raymond dall’inizio della saga (7 gennaio 1934) al 4 dicembre 1938, ma parecchie di queste erano lucidate (dal solito Fantoni).
In questo guazzabuglio, furono anche presentate, per la prima volta in Italia, le tavole dall’11 settembre al 4 dicembre 1938, che, evidentemente, Nerbini aveva già ricevuto dagli Stati Uniti, ma non aveva potuto stampare su “L’Avventuroso” a causa del decreto del MinCulPop, che vietava la pubblicazione di fumetti americani.
Circa la storia apocrifa illustrata da Fantoni, si favoleggia che potrebbe essere stata scritta anche da Federico Fellini, che negli anni prebellici lavorava nella redazione dell’editore fiorentino.
Se non si trattasse (come credo) di un eccesso di immaginazione da parte del famoso regista, potremmo ipotizzare che, già nel 1938, Nerbini avesse pensato che, per accontentare il MinCulPop, bastasse far proseguire FLASH GORDON da autori autoctoni ed avesse fatto stendere un soggetto da uomini della sua redazione (tra cui, allora, come detto, vi era anche Fellini), soggetto rimasto invece per anni in un cassetto e uscitone, per essere illustrato da Fantoni, solo dopo la guerra.


Abbastanza nota nel nostro paese, anche se credo pochi abbiano davvero visto tutte le sue tavole (solo 5), è anche la conclusione apocrifa che il giornale belga “Bravo!” (settimanale pubblicato dal 3 maggio 1936 al 17 aprile 1951) dovette commissionare al futuro maestro della BD Edgar-Pierre Jacobs, quando l’entrata nella Seconda Guerra Mondiale degli Americani bloccò, nel Belgio invaso dalla Germania nazista, l’importazione delle tavole originali di Alex Raymond.
“Bravo!”, nel 1942, pubblicava in copertina le avventure di FLASH GORDON, rititolate GORDON L’INTREPIDE (o STORMER GORDON, nell’edizione fiamminga).
Jacobs dovette riallacciarsi alla pagina originale del 16 giugno 1940 e creare una veloce conclusione alla saga.
Sul settimanale, il posto di FLASH GORDON fu poi preso da un’opera originale di Jacobs, “Le Rayon U”, una storia fantascientifica assai “gordoniana”, che apparve dal n.5 del 1943 al n.15 del 1944.


Molto meno nota è la breve versione apocrifa realizzata per la rivista settimanale spagnola “Leyendas” (della casa editrice Hispano Americana) dal grande artista Jesús Blasco Monterde, nel 1945.
Sempre per problemi d’importazione legati alla guerra, il prolifico Blasco (noto per aver disegnato L’ARTIGLIO D’ACCIAIO, come anche TEX e mille altri fumetti) realizzò una conclusione alternativa, pubblicata sui numeri 160, 161 e 162 del settimanale “Leyendas”, dell’episodio “Flas Gordon y los bandidos de Gundar” per connetterlo con “Flas Gordon y la reina de la florestia”. Ovvero, per connettere le tavole domenicali di Alex Raymond ambientate a Tropica con le strisce giornaliere di Austin Briggs ambientate nel regno della regina Tigra.

2 commenti:

Smurfswacker ha detto...

Un post molto interessante! Non ho mai visto le pagine di E. P. Jacobs. Grazie!

fortunato ha detto...

Grazie del tuo interesse.

Avrei giurato che, per un "non italiano", il FLASH GORDON di Jacobs fosse (tra i tre) il più noto.

In effetti, immagini del suo GORDON L'INTREPIDE si trovano facilmente nella Rete.

Al contrario, immagini del FLASH GORDON di Fantoni (pur notissimo ai collezionisti italiani) in Rete non ce ne erano affatto (o, almeno, Google non me ne ha fornita nemmeno una).