lunedì 1 novembre 2010

Il pensiero disegnato

Stavolta niente recensione di un libro di “fumettose” ristampe e neppure di un libro d’illustrazioni.
Pur restando nell’ambito dei fumetti, stavolta vorrei consigliare l’acquisto di un saggio di critica.

Il volume in questione è “IL PENSIERO DISEGNATO – Saggi sulla letteratura a fumetti europea” di Daniele Barbieri (spero ben noto per il seminale saggio del 1991 “I linguaggi del Fumetto”).

Pubblicato da Coniglio Editore (Collana “Giornaletti”, 20 euro), dietro una copertina di Filippo Scòzzari, è un volume di 248 pagine in formato cm 17x24, in bianco e nero (ma un sedicesimo è composto da immagini a colori) e dotato di adeguato materiale iconografico.

È suddiviso in quattro parti (precedute da un’introduzione) che presentano 21 saggi critici scritti tra il 1983 e il 2007, realizzati per diverse occasioni e taluni persino rimasti (fino al presente volume) inediti.

Le quattro parti suddividono i saggi di tipo storiografico, da quelli sul fumetto classico, da quelli sul fumetto romantico e da quelli tecnici.

Il volume salta così da Hergé al gruppo Valvoline, da Battaglia a Corben, da Tex a Mattotti, ma, ciononostante, ha una sua forte coerenza, grazie anche alle utili introduzioni ad ogni singolo capitolo.

E questi saggi condividono sempre le due carattristiche che più amo degli scritti di Barbieri: chiarezza e stimolazione.

Altri autori tendono ad essere francamente incomprensibili, o perchè devono nascondere la vacuità dei propri argomenti dietro un freseggiare aulico e inconcludente, o perchè nascondono le proprie buone idee dietro la cortina fumogena del tecnicismo, che, sia pur legittimo nella comunicazione interna ad un gruppo di esperti, restringe inevitabilmente il numero dei potenziali fruitori.
Barbieri ci dimostra che, se un concetto è valido, lo si può anche esprimere in termini più “popolari”, senza svilirlo.

E accanto alla leggibilità, ha la non meno fondamentale capacità di forzare a riflettere, a rivedere le proprie convinzioni (modificando o meno il proprio punto di vista), o anche a riaccettare, rifocalizzandole più razionalmente, certe opinioni personali.

Di una cosa sono certo. se vi interessate alla Critica fumettistica (non nel senso “leggero” delle recensioni giornalistiche) questo librò non sarà un libro inutile.

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