domenica 13 novembre 2016

La sfortuna di Tim Tyler

Non è tutto età dell'oro ciò che luccica…
Quando, nel 2009, iniziai questo blog (Cominciamo), ipotizzai che ci trovassimo in una nuova Età dell'Oro delle ristampe di fumetti sindacati.
Dopo diversi anni, sospetto ormai sempre di più che si tratti solo di un'Età dell'Oro Placcato.

Dico questo perché anche gli editori più convincenti sembrano aver rinunziato a mirare al centro del bersaglio.
Pensiamo alla Titan e alle sue Sundays di Mandrake, che avrebbero potuto essere molto migliori del risultato ottenuto.
E pensiamo alla ondivaga IDW, che fa ora scelte editoriali soddisfacenti, ora, senza apparente motivo, fa altre scelte insensate.

Riguardo queste ultime, ho appena visionato il nono volume della collana "Essentials" dedicato alle strisce giornaliere di Tim Tyler's Luck, relative al periodo in cui erano realizzate da Alex Raymond.

In generale, si tratta di un volumetto non disprezzabile, analogo ai precedenti della stessa collana:
Introduzione del solito Bruce Canwell, 384 strisce (dal 30 aprile 1932 al 21 ottobre 1933), restaurate da Dale Crane e Joseph Ketels, presentate una per pagina in un volumetto cartonato in bianco e nero, di formato 24,5 x 11 cm e con la ricca foliazione di 398 pagine su carta opaca al prezzo di 30 dollari.

La scelta di ristampare queste strisce è sicuramente lodevole, soprattutto dal punto di vista di un americano (noi italiani le abbiamo già viste, ai tempi d'oro della nostra editoria amatoriale…), ma altre cose sono incompressibili.

Capisco che la collana sia fondamentalmente antologica, ma la scelta di non presentare una sequenza cronologica di strisce, bensì di procedere a salti (sono strisce dal 30 aprile 1932 al 21 ottobre 1933, ma non tutte le strisce dal 30 aprile 1932 al 21 ottobre 1933…) non mi sembra logica. Se la foliazione sembrava esagerata, sarebbe bastato fare due volumetti.

A questo si aggiunge la solita stampa pixelata (e dire che in altre occasioni la IDW ha stampato come si deve…) e la mancanza dei titolini (qui avevo spiegato cosa sono).
L'assenza dei titolini risalta maggiormente, dato che si sono ricostruiti i frontespizi di ogni singola striscia, ma solo con il titolo della serie e il nome dell'autore.
Inoltre, basta guardare la pagina 10 del volume, dove si può vedere la striscia del 27 aprile 1932, esattamente come era stata pubblicata all'epoca sul quotidiano Cleveland Plain Dealer, ovvero con l'evidente titolino.
Se il design del libro era stato studiato per ricordare una raccolta di strisce ritagliate dal quotidiano, e se nei precedenti volumi i titolini erano presenti, ci si chiede perché questa volta siano stati colpevolmente omessi.

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