lunedì 22 marzo 2010

I got Gottfredson


Oggi è finalmente uscito in edicola il tanto chiaccherato primo numero della collana “Gli Anni d’Oro di Topolino”, serie di 38 volumi cartonati dati in allegato a due quotidiani (Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport), che presenteranno l’opera omnia di Floyd Gottfredson.

Si tratta di un’operazione dalle caratteristiche “popolari”, ma che non trascura anche aspetti più “filologici”.

In primo luogo, si tratta della prima collana (al mondo) a raccogliere tutta la produzione di Gottfredson (e, alla fine, ci sarà qualcosina in più del solo MICKEY MOUSE, che pure è la quasi totalità dell’opera).
Poi, sembra che sarà tutto ordinato cronologicamente (anche se si parte dalla produzione della fine del 1936, per tornare al 1930 solo dopo aver raggiunto il 1975).

Questo primo volume è un cartonato di 160 pagine in formato cm 27,5x21, stampato a colori su carta semipatinata, al costo di lancio di 2,99 euro (gli altri tomi costeranno 9,99).
Ad ogni volume sarò allegata una nuova ristampa dei primi 38 numeri del Topolino libretto (è un di più che, presumo, farà felici molti appassionati, ma a me interessa solo esaminare la ristampa di Gottfredson, per cui non analizzerò questo ulteriore albo).

La cartonatura del volume è solida e bella, come accattivante e pulita è la grafica interna del libro.

In questo primo volume troviamo le strisce giornaliere dal 30 novembre 1936 al 7 agosto 1937 (praticamente sono i due episodi noti come “Topolino e il mistero dell’Uomo Nuvola” e “Topolino e il gorilla Spettro”) e le tavole domenicali dal 3 gennaio 1937 al 27 febbraio 1938 (perlopiù sono pagine autoconclusive, ma c’è anche l’episodio “Topolino cercatore d’oro”).
Si tratta di nuove traduzioni realizzate appositamente da Alberto Becattini, che è anche un grande esperto di fumetto disneyano e ci garantisce così non solo la correttezza e la fedeltà al testo originale, ma anche il giusto bilanciamento tra questa correttezza e il rispetto di certe convenzioni acquisite dal grande pubblico (come nella traduzione dei nomi dei personaggi).
Calligrafo è il solito Diego Ceresa, che ci esibisce una grafia nuova rispetto a quella che eravamo abituati a conoscere da riviste come “Zio Paperone”.
Tutto ciò è di grande sollievo, dato che, in una precedente iniziativa (“La grande dinastia dei Paperi” che ristampava l’opera omnia di Carl Barks), proprio le traduzioni erano state un vero tallone d’Achille.

Accanto ai fumetti troviamo anche una ricca messe di redazionali, efficacemente curati da Luca Boschi, che presentano storie, autore e personaggi e che sono davvero gustosi.

Le note dolenti dell’opera sono riassumibili nel formato, che sarà certamente gradito al grande pubblico per la sua compattezza, ma costringe un po’ delle strisce che erano state pensate per la pubblicazione sui quotidiani (pensiamo che una striscia, originariamente, doveva presentarsi, sui giornali degli Anni ’30, lunga più di 30 cm), nella stampa non pienamente soddisfacente e nel colore che avrebbe potuto essere migliore.
Credo comunque che il grande pubblico non baderà minimamente a nessuno di questi tre difetti.

Io, maledetto purista duro, invece, sarò costretto a sopportare le giornaliere colorate e le domenicali ricolorate... ma, in fondo, come purista non sopporto neppure la riduzione di formato e la traduzione (per quanto ben fatta).

In generale, questa nuova edizione non potrà certo sostituire alcune vecchie ristampe realizzate negli Anni ’80 e ’90, come quella dell’ANAF (credo l’unica, fino ad oggi, ad aver ristampato integralmente il periodo 1930/1955), o quelle della Comic Art (nelle sue varie collane “Gertie Daily”, “New Comics Now” e “Special Mongo”), o quelle Mondadori-Traverso (nelle collana “Le Grandi Storie di Walt Disney” e, soprattutto, nella squisita “Revival Comics”).
Ma “Gli anni d’oro di Topolino” ambisce ad una larga diffusione popolare, pur essendo nel contempo cronologica, integrale, ricca di redazionali, ben tradotta e formalmente accattivante.

Allora, non possiamo che augurare la miglior fortuna a questa collana appena iniziata: che possa trasmettere ad una nuova generazione di lettori l’amore per quelle storie che hanno tanto contribuito a formare il nostro immaginario e possa dare il giusto riconoscimento all’artista che le ha create, Floyd Gottfredson.

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