mercoledì 23 giugno 2010

Prima la cattiva notizia...

Oggi il mio fumettiere mi ha fatto avere ben tre nuovi volumi di ristampe sindacate americane.
Contento, direte voi?
Mica tanto...

I tre libri sono il primo tomo di CAPT. EASY SOLDIER OF VENTURE (Fantagraphics), il primo di THE PHANTOM (Hermes Press) e il quinto di LITTLE ORPHAN ANNIE (IDW).

Di quest’ultimo, sarebbe inutile parlare, dato che abbiamo già descritto la collana all’uscita del primo volume. L’uso del condizionale è dovuto al fatto che, come abbiamo già fatto notare per altri volumi della IDW, la qualità della stampa è di nuovo scaduta, con un abbassamento della risoluzione, che, se in principio (i primi tomi di TERRY AND THE PIRATES) poteva essere un incidente, adesso è ovviamente una furbata.
Difatti, il materiale presentato è sempre di qualità superlativa, ma una corretta risoluzione di stampa l’abbiamo vista solo nei primi tre volumi della collana.
Ritenendo che stampare ad alta o bassa risoluzione dovrebbe avere lo stesso costo, devo dedurre che lavorare a bassa risoluzione sia forse preferito perché accellera i tempi.
Comunque, i miei più vivi “scomplimenti”!


Ma veniamo al volume sull’Uomo Mascherato.
Si tratta di un libro cartonato, con sovracopertina plastificata a colori, di 272 pagine patinate in bianco e nero (ma le 12 dell’introduzione sono a colori).
Il volume è prefazionato da Ron Goulart e postfazionato da Ed Rhodes (due ottime scelte) e contiene le strisce giornaliere dall’inizio (17 febbraio 1936) alla conclusione del terzo episodio (18 settembre 1937), disposte due per pagina.

Fin qui, tutto bene, ma la qualità del materiale presentato non è sempre all’altezza (non sono certo tutte proofs d’agenzia), con qualche imperdonabile errore di editing, di cui si è già parlato qui:

Il piccolo formato delle strisce (solo cm 24,5x5,5, che lasciano un mare di spazio bianco nelle pagine dove se ne potevano ben mettere tre) e la bassa risoluzione della stampa danno il colpo di grazia ad un volume che mi sento (per 40 dollari) di sconsigliare.

Se non le avete già, ricercate le ristampe di oltre venti anni fa della buona vecchia Comic Art di Roma, dove il materiale era migliore, era stampato bene, in formato maggiore (ogni striscia era 29x6,2) e senza goffi errori di editing (e le copertine erano decisamente più belle).

Prossimamente, parleremo del volume della Fanta, l’unico impeccabile (per fortuna) di questo trio di acquisti.

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