sabato 15 settembre 2012

According to Holtz


Ancora una volta devio dalla norma che mi ero proposto per presentare un volume che non è di ristampe di fumetti giornalistici americani.
Tuttavia, la deviazione dalla norma è appena percepibile, dato che il volume in questione con i fumetti giornalistici americani è strettissimamente legato.

Si tratta di “American Newspaper Comics – An Encyclopedic Reference Guide”, il tanto atteso volume di Allan Holtz (edito da The University of Michigan Press) e dedicato all’indicizzazione di tutti i fumetti delle agenzie di stampa statunitensi dal 1894 ad oggi.

Il libro è un bel cartonato di 612 pagine con copertina plastificata e dalla robusta rilegatura, in formato cm 22x28,5 e stampato in bianco e nero su buona carta opaca.
Il costo del volume non è indicato sul libro stesso, ma sembra essere di 150 dollari (così almeno dice il sito della casa editrice). Come spesso capita l’ho visto offrire a prezzi anche molto inferiori e io stesso l’ho avuto tramite Amazon.de per 99 euro (spedizione compresa).

Il volume si apre con una prefazione dello stesso Holtz che spiega la nascita del suo interesse riguardo la materia trattata e rende una serie di riconoscimenti a coloro che hanno collaborato alla stesura libro.

Quindi si passa ad una doverosa introduzione in cui l’autore spiega cosa siano i fumetti delle agenzie giornalistiche americane (quelli che spesso chiamiamo con poca correttezza fumetti sindacati) e come e con che intento si sia approcciato alla materia e quali siano state le sue fonti. Questa trentina di pagine è l’unica illustrata, ma anche l’unica oggettivamente leggibile, dato che il resto del volume è costituito da schede e più che un libro da leggere è un libro da consultare.

Seguono le 7012 schede della vera e propria guida (da ABBIE AN’ SLATS a ZOTWOTS), sintetiche, ma complete di ogni dato tecnico... e solo di quelli. Le schede non si preoccupano di presentare i fumetti da un punto di vista critico o contenutistico, ma solo di fornire informazioni sulle date di pubblicazione, gli autori, le agenzie, i formati...
Sfogliandolo, ci si potrebbe erroneamente stupire nel trovare che la scheda del non certo notissimo CHILDREN’S TALES (McNaught, 1965-1971) occupa tre colonne e mezzo (quasi due pagine), rispetto alle sole sette righe del ben più prestigioso e longevo JOHNNY HAZARD (King Feature Syndicate, 1944-1977).

Troviamo poi un secondo gruppo di schede, dedicate, stavolta ai dati storici delle agenzie di stampa (anche queste precedute da una brevissima introduzione).

Quindi abbiamo un elenco dei vari titoli raggruppati per agenzia.

Ancora un nuovo elenco di titoli stavolta raggruppati per autore (degli autori non viene fornito, purtroppo, alcun dato, neppure le semplici date di nascita e morte).

La penultima sezione elenca tutte le raccolte in volume raggruppate per titolo (dagli ABBIE AN’ SLATS di Ken Pierce allo ZORRO dell’Image).

Si chiude con l’utile elenco incrociato dei fumetti che hanno cambiato titolo nel corso della loro esistenza.

Che il volume non abbia delle illustrazioni non è un’affermazione proprio corretta.
Il libro in sé è solo minimamente illustrato (in bianco e nero e nell’introduzione), ma allegato al libro è un CD Rom con oltre 2.000 immagini (spesso a colori) che forniscono una visione più accattivante di cosa sia stato il fumetto giornalistico statunitense rispetto ai nudi e crudi dati che costituiscono il volume.

Inutile sottolineare che, nonostante il titanico impegno, il libro non mancherà di errori (nonostante un santo approccio teso a ignorare i dati non verificati) ed omissioni.

In generale, se cercate una divertente lettura questo non è il libro per voi (ricercate piuttosto il buon piccolo libro “The Funnies” di Ron Goulart).
Se pensate che questa sia la guida definitiva al fumetto giornalistico americano siete ancora in errore.
Questo libro non è la vetta, ma sarà il basamento di qualunque futura ricerca sugli American newspaper comics. D’ora in poi, qualunque saggio elaboreremo su fumetti sindacati non potremo evitare di scrivere: “Secondo Holtz...”

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