domenica 12 febbraio 2012

“Oh, Pancho!" “Oh, Cisco!”

La Classic Comics Press, che già ci aveva dato ON STAGE, THE HEART OF JULIET JONES, BIG BEN BOLT e DONDI, ci offre il primo volume di una sua nuova collana
Come usualmente, per 25 dollari, è un volume stampato in bianco e nero su buona carta opaca, di formato cm 21x28, con tre strisce giornaliere a pagina, brossurato (senza sovracopertina o alette). La copertina a colori (che rielabora un disegno di Salinas) è opera di Dominic Bugatto.

Il libro è introdotto da Sergio Aragonés, le cui parole sono seguite da una biografia del famoso scrittore americano O. Henry (William Sidney Porter) e dalla ristampa integrale del racconto del 1907 “The Caballero’s Way”, che può considerarsi l’atto di creazione del personaggio di Cisco Kid.

A questo proposito, credo sia il caso di spendere due parole.

Cisco Kid, come ce lo tramanda questo fumetto e altre narrazioni “multimediali” è il risultato di una lunga evoluzione.
In principio, era il suddetto racconto western di O. Henry, dove il personaggio era un crudele bandito pluriomicida americano (e non messicano), tuttaltro che affascinante, ma cavalleresco, che, incapace a farlo direttamente, si vendica in modo astuto e obliquo della sua donna infedele.
Da questo racconto vennero tratti due primi film (muti) nel 1914 e 1919. Quindi, nel 1928, venne un  fortunatissimo film (In Old Arizona) diretto da Irving Cumming e Raul Walsh, con protagonista Warner Baxter (che vinse l’Oscar). Se la storia è fondamentalmente uguale al racconto, il personaggio interpretato da Baxter è stavolta un affascinante e simpatico bandito messicano (dall’atroce accento spagnolo). Baxter tornò ad interpretare il suo fuorilegge in un rifacimento sonoro del 1931 e, poi, nel 1939, nel film "The Return of Cisco Kid", dove, ormai, il personaggio era una sorta di Robin Hood messicano. Il suo posto fu poi preso da Cesar Romero per altri sei film fino al 1941.
Nel 1942, il personaggio approdò alla radio con Jackson Beck come protagonista e Louis Sorin come Pancho (personaggio qui introdotto e che non figurava nei film precedenti, come pure nel racconto di O. Henry). Qui Cisco e Pancho sono ormai un’allegra coppia di eroi raddrizzatorti (diciamo che siamo alla versione definitiva, ben diversa dall’originale letterario).
Il personaggio tornò sul grande schermo tra il 1945 e il 1950 in varie pellicole dove si alternarono Duncan Renaldo e Gilbert Roland.
Negli ultimi cinque film, il ruolo di Pancho fu assunto da Leo Carrillo, mentre nella pellicola conclusiva Renaldo indossò la tipica camicia nera con ricami floreali, che divenne un altro “marchio di fabbrica” del personaggio.
Renaldo e Carrillo furono quindi i protagonisti di una lunga serie di telefilm (storicamente, i primi girati a colori) iniziata nel 1950.

La serie a fumetti prodotta e distribuita dalla King Features Syndicate era direttamente ispirata a questi telefilm e proseguì dal 1951 al 1968, sopravvivendo di molto sia alla serie televisiva, che a quella radiofonica, entrambe concluse nel 1956.

Il nostro volume di strisce, ristampa proprio questa serie a fumetti (il personaggio era già apparso nei comic books, prima che sui quotidiani), dal principio, 15 gennaio 1951, fino al 31 gennaio 1953 (un bel malloppo di oltre seicento strisce per otto episodi).

Oltre a queste e ai contenuti già elencati, abbiamo nel libro un breve ricordo del disegntore José Luis Salinas (opera di Dennis K. Wilcutt) e una postfazione di Charles Pelto, che spiega le peripezie nella raccolta dei materiali usati per il volume.

Per quanto gradito risulti il volume, è proprio la qualità dei materiali che più mi lascia insiddisfatto, dato che molte strisce hanno un tratto “allargato”, che mortifica l’elegante ed elaborato disegno del grande Salinas (principale motivo del fascino di questa serie, con tutto il rispetto per le simpatiche storie di Rod Reed...)
Non ho la forza (nel senso fisico: dovrei spostare un paio di metri cubi di carta) per verificare se le ristampe italiane dei Fratelli Voltolina avessero lo stesso problema, ma spero che nei prossimi volumi si possa vedere ristampato materiale di maggior pregio.

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