domenica 22 febbraio 2009
Il proiezionista ha scordato la lente anamorfica!
Come anticipato, torniamo a parlare della Classic Comic Press e della serie ON STAGE.
Mentre attendo di mettere le mani sul quinto volume, i primi quattro già offrono una chiarissima idea della collana.
Dal punto di vista delle caratteristiche editoriali, i libri sono uguali a quello di THE HEART OF JULIET JONES già discusso.
Si tratta di volumi in bianco e nero, cm 21x28, tre strisce (o una domenicale) a pagina, brossurati (senza sovracopertina o alette).
La qualità del materiale non si discute, proveniendo dalla collezione di proofs di Jim Gauthier (il cui materiale avevamo usato anche all’ANAFI per il libro ON STAGE del 2000).
Inoltre, la serie è gratificata dal fatto che le copertine non sono ottenute con l’ingrandimento di una vignetta interna, ma con disegni a colori eseguiti dallo stesso Leonard Starr (che, evidentemente, nonostante sia ottuagenario, conserva ancora in perfetta attività occhi e mani).
Anche questi libri sono riccamente prefazionati (il quarto tomo ha un’introduzione di 50 pagine!) e le storie sono eccellenti per grafica e sceneggiatura.
Dunque, i difetti riscontrabili sono, alla fine, solo due.
Il primo è un difetto strutturale e, perciò, ineliminabile. Il secondo è un vero e proprio errore ed è già stato corretto.
Il primo difetto è legato al fatto che ON STAGE era distribuito dalla CTNYNS e, come loro tradizione, aveva una sola storyline, con le domenicali interpolate alle giornaliere.
Essendo questi volumi “spartanamente” in bianco e nero (non siamo sullo stesso livello di "lusso" delle recenti edizioni Fantagraphics o IDW), le domenicali sono stampate senza colore. In pratica, le domenicali ci appaiono come se guardassimo ad una riproduzione (eccellente) dell’originale e non come se guardassimo la pagina del supplemento del giornale.
Per capire cosa ci siamo persi, basta vedere la quarta di copertina, dove è sempre presente una domenicale stampata a colori.
Per me, disegnatore dilettante, vedere il disegno in bianco e nero è sempre una gioia, ma non posso ignorare che quel disegno fosse stato creato per essere poi addizionato del colore.
Il secondo difetto era già stato messo in evidenza da Gori su AFNews: molte strisce del primo volume risultavano deformate e allungate, con lo stesso effetto di un film in cinemascope proiettato senza utilizzare la lente anamorfica di correzione (tutti snelli ed alti come in un dipinto di El Greco!).
Questo grottesco e imperdonabile effetto era, in questo caso, certo dovuto al pessimo e dilettantesco uso del computer (ormai dilaga la scuola grafica “ho un PC ma non so l’ABC”).
Tuttavia, ricordo che, anche in era pre-elettronica, la vita non era migliore: qualcuno rammenta il volume di Herb Galewitz “Great Comics syndicated by Daily News – Chicago Tribune”, pubblicato dalla Crown nel lontano 1972 e che aveva lo stesso difetto, ma invertito, con le strisce allungate e schiacciate?
Comunque, nonostante sia accaduto fuori tempo massimo, l’errore è stato rilevato e corretto. Non lo si riscontra in nessuno dei volumi seguenti e neppure nella “second printing” del primo tomo.
Per cui, se avete la prima edizione del primo volume di ON STAGE, vi conviene piazzarla, ad uso dei collezionisti feticisti, su ebay e comprarvi la seconda.
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