
E, personalmente, mi interessa anche l’Illustrazione.
Così, segnalo il bel volumone “Norman Saunders”, pubblicato da Dan Zimmer (The Illustrated Press, Inc.).
É un cartonato con sovracopertina, di grandi dimensioni (cm 34x22) e con 368 pagine nitidamente stampate su carta patinata, tutte a colori ($39.95).
Il libro è un saggio biografico sull’illustratore Norman Saunders (1907-1989), scritto da un esperto del ramo, suo figlio David Saunders, e riccamente illustrato (la ratio immagini/testo è almeno di 5 a 1).
Chi era Norman Saunders e perché dedicagli questo ricco volume?
Perché non ci si può limitare ai soli Rockwell e Co. e bisogna studiare anche gli autori minori (soprattutto se così interessanti).
In effetti, per dirla un po’ troppo brutalmente, Norman Saunders era un bravo illustratore, ma di serie B.
Non è un insulto alle capacità dell’artista, ma una considerazione dei fatti, dato che Saunders ha prestato la sua opera quasi totalmente al servizio di pubblicazioni di minor prestigio come le riviste “pulp”, i libri tascabili, le “man’s adventure magazine”, le figurine e, persino, le copertine dei comic books.
Considerando che le serie A dell’Illustrazione era occupata dagli autori che lavoravano per le riviste patinate (“slick” e non “pulp”), per i grandi libri illustrati e le grandi campagne pubblicitarie, non si può negare che, nonostante la sua prolifica produzione (si parla di 4.000 illustrazioni pubblicate), Norm Saunders sia sempre rimasto prigioniero di un mercato minore e meno redditizio, ed egli stesso, non riuscendo a compiere il salto di categoria, temette di essere destinato all’oblio.
Per sua fortuna, invece, il collezionismo e la rivalutazione dell’arte popolare, permettono la realizzazione di bei volumi come questo, ricchi non solo di riproduzioni di copertine, ma anche di foto di famiglia, studi, schizzi e inediti.
Iconograficamente, la parte del leone nel libro la giocano le copertine dinamiche e sgargianti delle riviste “pulp”, dei “paperbacks” e delle riviste di “man’s adventure“ (per queste abbiamo anche tante illustrazioni interne), oltre a numerose riproduzioni di figurine della Topps (tra cui l’ormai mitizzata serie “Mars attacks!”).
Ma, accanto a queste opere ben conosciute, anche l’esperto avrà di che stupirsi, trovando immagini inedite (come i numerosi panorami di New York realizzati con l’intenzione frustrata di venderli come copertine alla rivista New Yorker) e due serie di acquerelli di viaggio, la prima realizzata in Cina durante la Seconda Guerra Mondiale e la seconda testimoniante un viaggio in Europa compiuto dopo il pensionamento.
In attesa dell’imminente volume su Reynold Brown, non posso che fare un ulteriore applauso a Zimmer, la cui meravigliosa rivista “Illustration” è già un acquisto obbligato per tutti gli appassionati.
1 commento:
Grazie per la recensione, come sempre esauriente. Anch'io m'interesso sempre di più all'illustrazione popolare americana e avevo questo libro in wishlist. Ora ho ottimi argomenti per l'acquisto ;-)
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